Maltrattamento e abbandono: rischi e conseguenze legali

di Silvia
maltrattamento e abbandono

Maltrattamento e abbandono sono veri e propri reati penali. Il reato di maltrattamento e quello di abbandono sono problemi che riguardano tutta la collettività perché gli animali non possono denunciare il proprio aguzzino.

Cosa dice la legge in merito a maltrattamento e abbandono di animali

La legge stabilisce che chiunque lesioni, sevizi, sfrutti o torturi un animale per pura crudeltà è punito con detenzione fino ad un anno e con una multa fino a quindicimila euro. Per maltrattamento è quindi da considerare qualsiasi comportamento possa privare l’animale di benessere e dignità. Uno spazio angusto o una nutrizione incontrollata sono considerati comportamenti ascrivibili al reato di maltrattamento. Se il reato non è imputabile al padrone ma a un terzo, esso può essere condannato a risarcire i danni morali del padrone. Questo passo avanti è stato compiuto da una sentenza della Cassazione risalente al 2011 con cui un settantenne che aveva aggredito un cane non di sua proprietà, è stato condannato a pagare una multa salata in base a quanto stabilisce il codice penale in materia di maltrattamento.

Maltrattamenti gravi, lesioni e altri comportamenti violenti

Il reato di maltrattamento degli animali cela un disturbo grave, ovvero devianza da tenere sotto controllo in continuazione perché si insinua in soggetti che potrebbero rivelarsi socialmente pericolosi. Chi maltratta gli animali, specie se in età giovane, andrebbe monitorato perché determinati gesti potrebbero essere premonitori di altri ben più gravi. Non è scientificamente dimostrato che chi provochi sofferenze gratuite agli animali, spesso in maniera sadica, possa essere un soggetto pericoloso. Tuttavia le indagini svolte dalla criminologia evidenziano una forte e costante correlazione tra sociopatici e violenza sugli animali.

L’abbandono è una crudeltà di cui si ha consapevolezza

Anche l’abbandono è un reato perseguibile perché, stando all’articolo 727 del codice penale chiunque abbandoni animali domestici abituati precedentemente alla cattività e chiunque detenga animali in condizioni di incompatibilità con il loro modo di essere, può essere punito con l’arresto e una multa fino a diecimila euro. L’abbandono, secondo la corte di Cassazione, è considerato come distacco, disinteresse, indifferenza, trascuratezza, mancanza di attenzione e disinteresse. Questo significa che decidere da un momento all’altro di non volersi più fare carico delle cure che l’animale necessita costituisce reato. Questo si verifica soprattutto perché l’animale è incapace di badare a sé stesso e il padrone che lo abbandona, ne è consapevole.

L’abbandono di un animale equivale a quello di un incapace

Per questo motivo nelle sentenze un animale abbandonato produce i medesimi effetti di un incapace lasciato a sé stesso. Per questo l’abbandono è considerato tale quando nono vengono assicurate le esigenze di benessere e salute dell’animale, come quelli che si verificano per strada. Nel caso in cui un cane fosse abbandonato in una pensione per cani, il paradosso è che il padrone può essere perseguito per violazione del contratto con il gestore della struttura, ma non per abbandono. La situazione paradossale si è verificata veramente e ha scaturito la sentenza che ha concretizzato questa possibilità di “scampo” per i padroni insensibili e incivili. L’abbandono è un atto di crudeltà consapevole e pianificata, di una freddezza indescrivibile. La cosa grave è che l’animale, nel caso avesse la “fortuna” di rivedere il padrone dopo un abbandono, gli andrebbe incontro felice.

Fare la cosa giusta e dare il buon esempio

Sta di fatto che questi due reati comportano conseguenze gravi sia per l’animale che per chi li compie. Se non si può tenere un animale le cose da fare sono: assicurarsi di aver preso la giusta decisione, attivarsi per trovare una famiglia che lo adotti. Non ci sono altre vie di fuga, perché è impensabile prendere in cura un animale in tutto e per tutto dipendente da noi e poi volersene disfare come un televisore rotto. E se conoscete qualcuno che desidera un cane o un animale domestico, esortatelo ad adottarne uno più sfortunato. È questione di civiltà.

 

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