Ci sono due modi di interpretare il ruolo svolto da zoo e acquari. Il primo è quello di considerarli luoghi di cattura in cui gli animali vivono lontani dal loro ambiente naturale, dai loro conspecifici e in un contesto “umanizzato” dove sono esposti come squallidi trofei. Possiamo considerare zoo e acquari anche come posti atti a tutelare la conservazione della fauna mediante lo studio e la ricerca in tema naturalistico-ambientale.
Come capire se ci troviamo dinanzi a una struttura che si prende cura degli animali?
La differenza di vedute consiste nella strutturazione di questi luoghi, solitamente affollati da bambini e famiglie. Se da una parte ci sono posti in cui gli animali vivono in un palese stato di nervosismo, depressione ed autolesionismo, dall’altra è vero anche che esistono posti dove tutto è disegnato ed ideato per il loro benessere. Siamo in grado di accorgercene? Come comprendere se un posto come un giardino, uno zoo o un acquario si prende cura realmente degli animali?
UIZA: l’associazione che lavora con zoo e acquari
Innanzitutto vi portiamo a conoscenza dell’esistenza dell’Unione Italiana dei Giardini Zoologici ed Acquari, meglio nota come UIZA. Si tratta di un’associazione culturale che desidera diffondere l’idea di giardino o acquario quale strumento di tutela delle specie attraverso lo studio e la ricerca. Per essere soci di UIZA occorre dimostrare le finalità scientifiche nonché elevati standard di mantenimento e di allevamento degli animali detenuti in cattività.
L’importanza di preservare flora e fauna
Sul sito ufficiale di UIZA sono indicati i posti convenzionati nonché soci dell’unione. Sfogliando il sito potrete restare aggiornati sulle azioni concrete che questo movimento associativo mette in atto e guardare la mappa dei posti concretamente impegnati per la tutela degli animali. Perché non dovremmo frequentare certi zoo e acquari rispetto ad altri? Noi crediamo che per i bambini sia estremamente diseducativo mostrare animali allevati con crudeltà e che i più piccini debbano visitare luoghi dove comprendono l’importanza del regno animale per la nostra terra.
Circo e spettacolarizzazione degli animali: una riflessione
Veniamo ora al circo e alle forme di spettacolarizzazione di certe specie che troviamo addomesticate per svolgere giochini guidati da ostacoli e prestigiatori. Dato che ogni specie ha una sua particolare attitudine e psiche è difficile fare un discorso troppo generico. Ci sono cani che amano essere abbracciati e cani che sopportano con accondiscendenza. I felini hanno un animo predatore perciò soffrono, magari inconsapevolmente, senza potersi procacciare il cibo da soli.
Gli animali acquatici, per quanto ci si possa sforzare di ricreare un ambiente marino ideale non vivranno mai felici come lo sarebbero con i loro simili. Tutto ciò che noi ricreiamo artificialmente non appartiene al loro modo di essere ed è opportuno riflettere su quanto possa essere eticamente giusto trattare gli animali come oggetti anziché come popolo fondamentale per la vita del pianeta.
Da che parte stare rispetto a zoo, acquari e circhi?
Difficile stabilire in maniera troppo netta quale posizione assumere, escludendo quelle più estreme che non portano mai a soluzioni fruttuose. Se ci pensiamo bene battere ripetutamente sul vetro di un acquario per noi è un gesto normalissimo che può diventare un vero e proprio trauma per certe specie. Non sarebbe bello osservare gli animali in natura, mentre si comportano seguendo il loro istinto e senza procurare loro alcuna sofferenza? Il primo passo per rispettarli, in ogni caso, è quello di consultare il lavoro svolto da UIZA perché è un ottimo punto di partenza per saperne di più sulla questione. Se notate situazioni di sofferenza e degrado nell’allevamento di animali non giratevi dall’altra parte e procedere a fare una precisa segnalazione agli enti competenti e non contribuite al maltrattamento immotivato.