Vaccini per gatti: come funzionano?

di Silvia

I vaccini per gatti sono l’unico modo attualmente esistente per preservarli dalle malattie a cui sono soggetti dopo lo svezzamento. Difatti anche i gatti, come i cani, sono protetti dal latte materno che è ricco di tutti gli anticorpi necessari a stare bene. Entro le sette settimane, tuttavia, la protezione si esaurisce e diventa necessario sottoporre i gatti alle vaccinazioni raccomandate.

Quando si eseguono i vaccini per gatti

I vaccini per gatti si eseguono tra i due e i tre mesi con richiami dopo due o quattro settimane della prima vaccinazione. Il richiamo dopo questa tappa diventa annuale. I vaccini per gatti sono svolti solo ed esclusivamente dal veterinario per cui sarà necessaria una visita preliminare che ne stabilisce le condizioni di salute ed il tipo di vaccinazione raccomandato.

Vaccini obbligatori e raccomandati

Tra i vaccini per gatti quelli obbligatori sono tre e sono solitamente conosciuti con il nome di trivalente. Questo vaccino comprende rinotracheite, gastroenterite virale e calicivirosi. Si tratta di malattie davvero pericolose per le quali tutti i gatti dovrebbero essere sottoposti a vaccinazione. Ci sono poi altre vaccinazioni  utili per proteggere i felini da patologie difficili da guarire e che possono intaccare anche la salute umana. Per questo genere di vaccinazioni bisogna far riferimento al veterinario che, in base all’area geografica e alle caratteristiche del gatto saprà consigliare la miglior soluzione. Per il gatto la vaccinazione contro la rabbia non è obbligatoria, ad eccezione per la Sardegna. Qualora voleste portare in viaggio il gatto assieme a voi, tuttavia, questa diventa obbligatoria per l’Unione Europea.

I tumori maligni post vaccinali

I vaccini possono causare l’insorgenza di sarcomi, ovvero tumori del tessuto connettivo di tipo maligno. La prima correlazione venne ufficializzata nel 1991 in America ma si è scoperto in seguito che a causare tale male sia qualsiasi agente in grado di provocare un’infiammazione nel felino. La maggior parte dei casi si è verificata nell’esatto punto di inoculazione del farmaco e compare da tre mesi a tre anni dopo la vaccinazione scatenante. Purtroppo è una conseguenza a cui si può andare incontro in soggetti più predisposti ma può essere risolta tramite asportazione chirurgica.

Vaccini per gatti e tumori: quindi non bisogna vaccinarli?

Assolutamente no, anzi, il contrario. Il fatto che vi sia questa incidenza non significa che siano i vaccini a causare il male perché questo potrebbe verificarsi con qualsiasi tipo di sollecitazione esterna che provochi l’infiammazione nell’animale. Dopo la vaccinazione, infatti, potrebbe comparire una massa molle che cresce rapidamente nelle zone in cui sono state svolte le vaccinazioni. Per questi casi è molto difficile arrivare ad una diagnosi specifica tramite la tecnica dell’ago aspirato, ovvero dell’aspirazione di una porzione di massa tramite un sottile ago. In casi come questo si fa affidamento alla biopsia chirurgica. Una volta accertato il sarcoma si procede quindi con l’asportazione con variabili che dipendono dal caso specifico.

Costi dei vaccini per gatti

La salute del gatto viene prima di qualsiasi cosa per cui, prima di adottare, bisogna esser certi di poterlo mantenere senza difficoltà e senza fargli patire malattia o fame. I vaccini non costano molto e il loro prezzo si aggira dai venti ai sessanta euro. Si tratta di una spesa una tantum che non influirà troppo sui vostri bilanci e che vi eviterà spese molto più salate nel caso in cui il gatto dovesse ammalarsi.

 

 

 

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